..questa è la mia pagina personale, pubblicherò vari articoli di notevole rilevanza come "la Scoperta dei Codici a Barre Falsi" e, inoltre, troverai tutte le info necessarie per contattarmi. Ti ringrazio per la visita, a presto!

Come Riconoscere un Codice a Barre Contraffatto a cura di Francesco Scarparo - Perito Filatelico

COME RICONOSCERE UN CODICE A BARRE CONTRAFFATTO
A CURA DI FRANCESCO S. SCARPARO PERITO FILATELICO


Cari Lettori, a causa del boom e della confusione creatasi nel mondo della Filatelia, trovo doveroso far chiarezza in merito al lavoro svolto dal sottoscritto e dal collega di Napoli.

In realtà, la questione è semplice: il Sottoscritto Francesco Scarparo - Perito Filatelico della Camera di Commercio di Taranto è lo scopritore dell’inganno avvenuto nei confronti degli ignari collezionisti di codice a barre, pertanto, lo scopo del presente articolo è quello di fare chiarezza dove i miei colleghi (e millantati tali) hanno fatto molta confusione. In sostanza, diversi periti / commercianti sostenevano che si trattasse di francobolli con Codici “originali” o di “varietà”, con asserzioni che andavano ben oltre, affermando l’impossibilità di falsificare i codici a barre specie nei francobolli Autoadesivi. Ahimé, si sono dovuti ben presto ricredere!

Tuttavia, ad oggi qualcuno ha ancora dubbi se tale “scoperta” sia stata o meno un beneficio per la Filatelia Italiana, dato che la maggior parte degli “esperti” increduli della cosa, delegavano il tutto ad una semplice “Trovata Pubblicitaria del Sottoscritto”, forse a causa della mia giovane età (classe 1985) o del fatto che non fossi un perito “famoso”, per così dire. Ciò premesso, a beneficio di tutti i lettori collezionisti e non, cercherò di essere il più preciso possibile nel spiegarvi il particolare di questi falsi codici a barre del Natale Laico, partendo dalla mia incredula scoperta.

L’origine del problema è nato quando ho notato che tutti i codici contraffatti risultavano spesso mancanti del trattino o croce posta solitamente a destra (segno di allineamento del foglio per la stampa), direi grossolana svista del falsario.


 
Da un attento esame visivo dei francobolli sottoposti a mia visione, ho constatato che tale particolare segno di riconoscimento, soprattutto nei francobolli venduti dall’utente artefice della beffa, era spesso assente. Incuriosito, ho iniziato a periziarli tutti, partendo dal semplice presupposto, che tutti i codici contraffatti risultavano Mancanti del Trattino o Croce, ritenendola una chiara disattenzione dell’artefice della beffa.

Ma, lungi da me creare allarmismo, la mia tesi è rivolta ad erudire il lettore/collezionista e chiaramente non escludo che, in giro ci possano essere degli originali con l’assenza del trattino, dato che, il foglio potrebbe non essere stato allineato correttamente dall’IPZS; in ogni caso, mi sento di consigliare una specifica perizia dal momento che tale mancanza costituisce un primo sospetto all’ipotesi di falso, necessaria ma certamente non unicamente sufficiente.
 Ma veniamo al dunque e vorrei darvi delle indicazioni generali, senza alcun minimo dubbio, inconfutabili elementi utili ai fini del riconoscimento dei falsi, avendone visionati davvero diverse centinaia. Di seguito, le caratteristiche evidenziatesi sin dalle mie perizie iniziali:
 punto 1°, ho notato la presenza di molteplici puntini neri su tutto il “frammento di carta”, un’anomalia classica dovuta alla stampa di una “scansione” attraverso una stampante laser (le polveri di queste vengono fissate sul supporto di carta “a caldo” tramite fusore, distribuendo uniformemente tanti puntini neri difficilmente visibili ad occhio nudo – vedasi figura del francobollo al contrasto), non presente invece sul francobollo stesso poiché alloggiato in sede successivamente alla stampa del codice; infatti, mettendoli a confronto con il relativo foglio, i francobolli risultano essere di un bianco vivo, diverso dalla parte restante e dalla relativa appendice, che invece tendono al grigio proprio per la presenza di tali puntini (spesso rilasciati quando vi è una scarsa manutenzione della stampante o in occasione di scansioni).

Ovviamente parliamo di codici ben contraffatti, non quelli fatti in modo “pacchiano” in cui il “codice va via semplicemente strofinandolo col dito”, tipico di stampe generate con stampanti a getto d’inchiostro.
punto 2°, i francobolli analizzati al tatto risultavano spesso sopraelevati rispetto la carta circostante dal momento che non era la loro sede originaria perché posizionati dopo la stampa del codice, per evitare che questi potessero incastrarsi durante la stampa; essi venivano posti successivamente alla stampa per ricoprire col vero Natale Laico l’alloggio del francobollo originario dal quale proveniva il frammento di carta incriminato, singolo o in quartina (es. solitamente l’angolo superiore destro di francobolli di posta ordinaria da 0,60 cent).
punto 3°, carta del frammento molto leggera e meno compatta che se tenuta orizzontalmente tendeva a piegarsi in maniera insolita, sensibilmente più dell’originale.

Tutte indicazioni che mi hanno allarmato e indotto a condurre una perizia accurata, con strumenti di estrema precisione e cura in mio possesso, per la ricerca di elementi identificativi ed univoci dei falsi codici, tutti successivamente confermati anche dai principali Periti di ottima fama nazionale che hanno esaminato la mia tesi, che riporta gli elementi che ora intendo svelare a Voi lettori, soprattutto a beneficio dei collezionisti del settore.

Di seguito, con immagini specifiche dei falsi in archivio, descriverò tutte le caratteristiche di un falso codice a barre, tutte “necessarie” alla loro identificazione ma non da sole “sufficienti” a condannarlo (spesso, è necessaria la concomitanza di più elementi elencati), prendendo in riferimento quello del Natale Laico.
In sintesi:
1.     Colore del codice a barre tendente al grigio;

  
Codice abilmente contraffatto


Codice Originale

2.     Stampa del codice smossa;


3.     Linee verticali seghettate (con una buona lente, il falso si presenta con linee a stampa uniforme, a differenza dell’originale in cui le linee sono composte da una retina di punti a similitudine di quella del francobollo e relativi numeri; piccolo consiglio, per intenderci il codice deve rispettare lo stesso tipo di stampa usata dall’IPZS, quindi osservate bene prima il francobollo e poi dedicatevi al codice);




Infrarossi del codice contraffatto (linee seghettate a sinistra) e del codice originale (linee perfette)

4.     Presenza su due o più margini del frammento di carta, quasi sempre, di tracce di collante adesivo utilizzato per ancorarlo ad un foglio di maggiori dimensioni per la stampa;

 
Presenza collante nastro adesivo sul margine destro (macchie sul bordo dx)

5.     A seconda del frammento di carta del francobollo originario, ad un’attenta analisi risulta una grammatura più leggera e meno compatta (in diversi francobolli, specie quartine e sestine, la carta tende a piegarsi quando tenuta orizzontalmente);

6.     Il più delle volte, i dentelli del francobollo non combaciano perfettamente con la sede,  presentando spesso pelucchi o sostanze estranee lungo il suo alloggio naturale e in particolare sulla parte autoadesiva del francobollo (quando appena sollevato); ma attenzione, perché a volte, pur combaciando perfettamente, il codice potrebbe risultare comunque  contraffatto;


Esempio di esemplare con codice contraffatto risaltato con strumenti professionali (assenza di punti su tutto il francobollo, francobollo rialzato rispetto la sede)

7.     Dimensioni del codice: Originale 22,75 mm, Falso 23 ,00 millimetri;

8.     Margine sinistro sprovvisto della classica impronta del tratteggio;


 
9.     Margine destro sprovvisto del segnale di allineamento del foglio;

 
10.         Tratteggio orizzontale e verticale molto incavato, non allineato, con a volte la presenza di doppio tratteggio (tipico dei francobolli di posta ordinaria);






Tratteggio non conforme all’originale (obliquo e molto incavato, presenza di doppio tratteggio)

11.         Codice disallineato rispetto al francobollo, ovvero non parallelo rispetto al francobollo;


Codice obliquo e non centrato rispetto al francobollo

12. Colore della carta frontalmente tendente al grigio (presenza puntini neri);


Immagine del codice contraffatto al contrasto (presenza di punti neri su tutto il frammento all’infuori del francobollo) – carta tendente al grigio.

12.     Carta retrostante del codice contraffatto gialla, (immagine sinistra) invece del codice originale bianca;

  


Nella speranza di essere stato il più possibile esauriente, per tutti quelli che desiderino maggiori dettagli sono sempre disponibile telefonicamente ai miei recapiti ufficiali (cellulare o skype), che trovate nella pagina del mio sito. Chiamatemi senza problemi, anche semplicemente per farmi sapere se avete trovato interessante o meno il mio articolo.

Sicuramente, quanto sopra un argomento di grande interesse, che sta capitalizzando l’attenzione di tutti i collezionisti e che a lungo farà parlare (e sparlare gli incompetenti), ma non di certo l’unico che prevedo di pubblicare per uso esclusivo dei miei lettori.
Sull’argomento dei falsi codici, è mia intenzione pubblicare altre notizie interessanti e soprattutto inedite sui falsi codici del Corriere dei Piccoli, appetibile pezzo da 90 di ogni collezionista, dei quali vi illustro una breve anticipazione,


ma ahimé, anche notizie di falsificazioni dei codici dei comuni francobolli degli anni 2008 e 2009.

Purtroppo, non c’è mai pace con i falsari …e la mia è una vera missione! 
A presto col prossimo aggiornamento.

Un cordiale saluti a Voi tutti

Francesco S. Scarparo
Perito Filatelico

4 commenti:

Franco Pastrano ha detto...

sicuramente molto interessante.
Se ha a disposizione articoli o recensioni riguardanti i non-autoadesivi con codice a barre sarei lieto di riceverli tramite mail.
Grazie!

Francesco Scarparo ha detto...

Certamente Esimio Sig.re sto preparando 2 articoli proprio in merito ai non autodesivi ...non appena saranno pronti le inoltrerò una mail ..Distinti saluti Francesco Scarparo

Anonimo ha detto...

salve.
sono fortunato di aver trovato una persona degna di questo nome, grazie di essersi messo a disposizione di noi piccoli felatelici, purtroppo
con i falsari non c'e' pace.
grazie di nuovo ugo

BENINI ROBERTO. ha detto...

Egregio Sig. Scarparo
ho letto l'articolo e l'ho trovato veramente interessante. Fa piacere che esistano persone come lei che, a parte la notevole competenza e precisione, abbiano la gentilezza e l'onestà di divulgare pubblicamente notizie così importanti per noi ignari collezionisti. La ringrazio veramente per questo. Sono molto interessato a leggere i prossimi lavori che, spero, vorrà divulgare, sul Corrierino dei Piccoli, e sugli altri francobolli, e, se non Le chiedo troppo, La pregherei, quando saranno pronti, di inviarmi una mail, con l'indicazione di dove posso legggerli, oppure meglio ancora, allegare gli articoli stessi direttamente alla mail (il mio indirizzo: beniniroberto@virgilio.it).
Voglia gradire tutta la mia stima e i miei sentiti ringraziamenti per ciò che sta facendo e per ciò che, spero, vorrà continuare a fare.
Cordialissimi saluti. Roberto Benini.

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